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Elettroencefalografia quantitativa

Q-EEG e ERP

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Q-EEG

Elettroencefalografia quantitativa

L’Elettroencefalografia Quantitativa (Q-EEG) si distingue dall’esame visivo dei tracciati elettroencefalografici (EEG Standard), indicato come “EEG non quantitativo”, per il fatto che quest’ultimo è soggettivo e comporta una bassa sensibilità e una bassa affidabilità.

Il Q-EEG prevede l’uso di computer e analisi spettrali di potenza, ed è quindi più obiettivo, con maggiore affidabilità e maggiore sensibilità (Hughes & John, 1999).

Il Q-EEG al momento supera chiaramente l’esame visivo convenzionale delle tracce EEG a causa della sua elevata risoluzione temporale e spaziale (nel dominio temporale fino al millisecondo e di circa 1 centimetro nel dominio spaziale) che dà al QEEG la capacità di misurare le dinamiche di rete che sono semplicemente “invisibili” a occhio nudo.

Il cervello è costituito da raggruppamenti complessi e interconnessi di neuroni che costituiscono “sistemi funzionali”, come il “sistema digerente” o il “sistema respiratorio”, in cui il sequenziamento cooperativo e le interazioni danno luogo a una funzione complessiva a ogni momento del tempo (Luria, 1973).

il QEEG ha fornito ampie prove per capire i sistemi funzionali coinvolti nella percezione, memoria, pulsioni, emozioni, movimenti volontari e involontari, funzioni esecutive e varie disfunzioni psichiatriche e psicologiche. 

L’organizzazione modulare è una proprietà comune dei sistemi complessi e dei modelli del “mondo piccolo” in cui la massima efficienza si ottiene quando i cluster locali di neuroni si affidano a un piccolo insieme di connessioni a lunga distanza al fine di minimizzare la “spesa” di cablaggio e ridurre i ritardi tra i moduli (Buzsaki, 2006; He et al., 2009). 

Recenti analisi QEEG e MEG hanno dimostrato che importanti processi invisibili dal punto di vista ottico diretto, come coerenza, ritardi di fase, blocco di fase e sfasamento di diverse frequenze, sono in situazioni di criticità nelle funzioni cognitive e in vari disturbi clinici. 

È stato dimostrato che lo slittamento di fase e la sincronia di fase sono tra i processi fondamentali coinvolti nel coordinamento dell’attività neurale localizzata in “moduli” spazialmente distribuiti in ogni momento.

ERP

Potenziali Evento-Correlati

I potenziali evocati correlati agli eventi (ERP) sono fluttuazioni di ampiezza registrate sul cuoio capelluto che sono limitate nel tempo rispetto a un evento.

L’evento può essere una presentazione di stimolo seguita da operazioni sensoriali (come la stima del colore, della forma o della categoria dello stimolo visivo), da operazioni di controllo cognitivo (come la selezione di una risposta appropriata o la soppressione dell’azione preparata) e da operazioni affettive (come quelle associate a emozioni positive o negative) od operazioni legate alla memoria (come richiamare un oggetto o ricordare un nuovo elemento). 

Gli ERP come potenziali cerebrali sono misurati dagli stessi amplificatori dell’EEG, e in questo senso il parametro misurato in EEG ed ERP è lo stesso in quanto potenziale elettrico generato dal cervello. 

Tuttavia, dal punto di vista funzionale, c’è una differenza fondamentale tra queste due misure della funzione cerebrale e cioè gli ERP riflettono le fasi dell’elaborazione delle informazioni in risposta a un evento.

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